Nel cuore pulsante dell’industrial music, dove i clangori metallici si intrecciano con pulsioni elettroniche cupe, si cela un capolavoro spesso dimenticato: “The Wanting” di Coil. Pubblicato nel 1987 come parte dell’album “Horse Rotorvator”, questo brano rappresenta una pietra miliare nella discografia del gruppo inglese e offre un viaggio sonoro indimenticabile. Per comprendere appieno la potenza di “The Wanting”, è necessario immergersi nell’universo musicale intricato creato da John Balance e Peter Christopherson, i due cervelli creativi dietro Coil.
Coil fu fondato nel 1982 come evoluzione naturale del progetto precedente dei due musicisti, Throbbing Gristle. Throbbing Gristle, spesso considerata una delle band pioniere dell’industrial music, aveva già sperimentato con suoni atonali, ritmi industrial e tematiche provocatorie. Coil, però, abbracciò un approccio più mistico e introspettivo, esplorando il lato oscuro della psiche umana con testi poetici e atmosfere dense e ipnotiche.
“The Wanting”, in particolare, incarna questa evoluzione artistica. Il brano si apre con una sequenza di ritmi industriali distorti, come se fossero i battiti di un cuore meccanico morente. Sopra questo tappeto sonoro si staglia la voce enigmatica di John Balance, che sussurra parole sibilline in un linguaggio quasi indecifrabile. Le melodie, lontane da qualsiasi struttura convenzionale, sembrano fluttuare nello spazio, creando un’atmosfera onirica e inquietante.
L’uso degli strumenti è innovativo e sperimentale. Oltre a sintetizzatori analogici e sequencer, Coil incorporava elementi di musica folk, ambient e noise, creando una sonorità unica che sfidava le convenzioni del genere industrial. “The Wanting” si distingue per l’utilizzo di un oboe distorto, il cui suono lamentoso si intreccia con gli altri elementi, contribuendo a creare un effetto quasi cinematografico.
Il testo di “The Wanting” è ricco di simbolismi e allusioni esoteriche. Balance esplora temi come la lussuria, la morte e la ricerca spirituale in modo ambiguo e suggestivo. La frase chiave del brano, “I want to be devoured by you”, riflette il desiderio di trascendenza e annullamento che permea l’intera opera di Coil.
Analisi Strutturale di “The Wanting”:
Sezione | Descrizione | Durata (circa) |
---|---|---|
Introduzione | Ritmi industriali distorti, suoni atmosferici | 0:00 - 1:30 |
Strofa 1 | Voce di John Balance, melodie sinistre, oboe distorto | 1:30 - 3:00 |
Ritornello | Sequenze ritmiche più intense, accumulo di tensione sonora | 3:00 - 4:30 |
Ponte | Sezione strumentale con effetti sonori sperimentali | 4:30 - 5:30 |
Strofa 2 | Ripresa della melodia principale, voce più intensa | 5:30 - 7:00 |
Conclusione | Graduale dissolvenza dei suoni, atmosfera onirica persistente | 7:00 - 8:00 |
“The Wanting” è una traccia che richiede tempo e attenzione per essere apprezzata appieno. È un brano che si insinua sotto la pelle, lasciando un senso di inquietudine e meraviglia allo stesso tempo. Per gli appassionati di musica industriale, è una gemma da riscoprire, un’esperienza sonora intensa e memorabile che sfida i confini della percezione musicale.
Coil e l’Eredità dell’Industrial Music:
Coil ha avuto un’influenza profonda sulla scena musicale underground. La loro sperimentazione sonora e l’utilizzo di temi oscuri hanno ispirato generazioni di artisti nell’ambito dell’industrial, dell’ambient e della musica elettronica in generale.
Anche se John Balance scomparve tragicamente nel 2004, l’eredità di Coil continua a vivere attraverso le loro registrazioni seminali come “Horse Rotorvator” e “Scatology”. “The Wanting”, con la sua combinazione unica di ritmi industriali, melodie sinistre e testi poetici, rimane un monumento all’innovazione artistica del gruppo. Un brano che, oltre 35 anni dopo la sua pubblicazione, continua a intrigare e a stupire gli ascoltatori, invitandoli a un viaggio sonoro nel cuore dell’oscuro.